2.1 STOCCAGGIO MATERIE PRIME E PREPARAZIONE DELLA COMPOSIZIONE

2.1.2 RISCHI E SOLUZIONI

Questa lavorazione espone gli addetti (composizionieri e cassettisti) soprattutto ai rischi dovuti alla presenza di polveri sclerogene, di sostanze tossiche, nocive, irritanti e cancerogene in polvere, alla movimentazione di carichi pesanti, all'utilizzo dei vari impianti per la movimentazione (coclee e nastri trasportatori) ed al rumore prodotto dai sistemi di miscelazione e dalla frantumazione del rottame di vetro.

I rischi legati all'inalazione di polveri dipendono essenzialmente dal sistema di stoccaggio dei materiali e da quelli di prelievo e dosaggio della composizione e della cassetta. Infatti in assenza di sistemi chiusi di immagazzinamento e prelievo si possono raggiungere livelli di esposizione a polveri di sostanze chimiche anche elevati rispetto ai limiti di riferimento. Si evidenzia comunque che il rischio silicotigeno è risultato molto ridimensionato rispetto ai dati storici del comparto anche grazie all'introduzione di sabbie "lavate" praticamente prive delle polveri più fini capaci di raggiungere gli alveoli polmonari (frazione respirabile). Si segnala a tal proposito che l’INAIL ha già esentato le cristallerie della Val d’Elsa dal pagamento del premio assicurativo per la silicosi.

La tabella mostra risultati di uno studio sull'esposizione a sostanze chimiche degli addetti a questa fase condotta recentemente che evidenzia esposizioni anche maggiori del T.L.V.

 

Tabella 6 - VALORI di ESPOSIZIONE a SOSTANZE CHIMICHE (µg/m3)

Arsenico 

Antimonio

Cadmio

Cromo(VI)

Nichel

Selenio 

Cobalto

Piombo(Å )

COMPOSIZIONIERI

RANGE

0.27-285

3.9-412

0.01-49

nd

0.05-3.3

0.2-12.3

0.03-0.4

9.2 - 111

MEDIA GEOM.

35

45

0.67

nd

0.25

1.2

0.09

28.5

CASSETTISTI

RANGE

40-1450

131-2064

70-164

3-118

35-283

20-1130

1.2-115

MEDIA

GEOM.

287

626

79

10

99.5

183

14

 

T.L.V.

 10

500

10

10

1000

200

20

150

Å Cristallerie zona Alta Val d’Elsa (anni 1989 - 1996)

Nel corso degli ultimi anni, anche a seguito dell'intervento dei servizi di prevenzione, alcune aziende hanno realizzato degli impianti chiusi muniti di silos o big-bags per il contenimento della maggior parte delle sostanze impiegate, abbandonando i tradizionali sistemi di stoccaggio e di movimentazione (foto 6 e 7).

Conseguentemente, questa evoluzione ha favorito l'impiego di sistemi automatizzati di prelievo, dosaggio e miscelazione delle materie prime ed ha portato ad una riduzione significativa dei livelli di esposizione a polveri degli addetti.

Queste soluzioni sono particolarmente importanti nella cristallerie dove vengono utilizzati notevoli quantità di minio o di suoi composti.

In alcune aziende della Val d’Elsa l’impiego di ossido di piombo in forma granulare che, insieme all'uso di soda in soluzione acquosa, ha consentito di ridurre notevolmente i rischi di esposizione alle polveri inquinanti durante le fasi preparatorie della miscela.

Nelle operazioni di preparazione della cassetta sono state introdotte soluzioni che prevedono, sia per la fase di trasferimento delle sostanze nei secchi che per quella di dosaggio, postazioni con aspirazione localizzata e l'utilizzo di contenitori con chiusura ermetica (foto 8 e 9).

Ove non vi siano sistemi automatici rimane obbligatorio per gli addetti l’uso di idonei dispositivi di protezione individuale come maschere semifacciali con filtro tipo P3, guanti a manicotto e tute monouso.

Per i composizionieri delle cristallerie viene raccomandata la protezione delle vie respiratorie almeno durante lo svolgimento delle operazioni più rischiose come l'apertura, il travaso di contenitori ed i lavori di manutenzione e pulizia, il trasporto delle tramogge di carico.

Per il rischio dovuto all’esposizione a cancerogeni, anche alla luce della nuova normativa in materia (titolo VIII D.Lgs. 626/94), la sostituzione dell'arsenico triossido con antimonio triossido, ottenuta in quasi tutte le aziende, ha rappresentato sicuramente una soluzione efficace. Talvolta come coadiuvanti dell’antimonio triossido vengono utilizzati anche composti del cerio, del neodimio e dell’erbio ed essendo, queste ultime, sostanze la cui tossicità non è ancora del tutto nota, rimane sempre fondamentale attuare tutte le misure necessarie a ridurre l'esposizione degli addetti.

Nel periodo 1989-’92 le cristallerie hanno provveduto ad eliminare l’uso dell’arsenico nella composizione.

 

Tabella 7 - VALORI di ARSENICO AMBIENTALE PRIMA e DOPO la SOSTITUZIONE (m g/m3 )

MANSIONE

Fino al 1992

As-ambientale

Media

geometrica

Dopo il 1993

As-ambientale

Media

geometrica

COMPOSIZIONIERE

12 - 285

35

0,27 - 12

0,23

SOTTOFONDITORE

4.0 - 172

29

0,37 -3

1,01

 

Il rumore emesso dagli impianti di miscelazione e dai frantumatori del rottame di vetro deve essere ridotto intervenendo sulla propagazione dell'inquinante mediante cabinature insonorizzanti, che dovranno essere poste in depressione, per limitare il più possibile anche la diffusione delle polveri che possono liberarsi nelle operazioni.

Per ridurre i rischi correlati alla movimentazione manuale dei carichi sono stati introdotte confezioni da 25 Kg anziché 50 Kg per i sacchi delle materie prime.